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Patologie Articolari e Chirurgia del Piede

 

 

 Alluce Valgo

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Il piede è costituito da 26 ossa e ben 33 articolazioni. Le ossa del piede sono disposte in tre gruppi che, procedendo dalla gamba, compongono lo scheletro del tarso (la parte posteriore del piede), del metatarso (la parte centrale del piede) e delle dita o falangi (la parte più distale). Il piede rappresenta un eccelso capolavoro biomeccanico che esprime l'adattamento dell'uomo all'ambiente che lo circonda ed in particolare al suolo sul quale cammina ed alle calzature.

 

Il piede nasce prima della scarpa e come tale dovrebbe meritare qualche riguardo in più …ed invece viene maltrattato e costretto, specialmente dal sesso femminile, in splendide ed eleganti calzature, che finiscono per danneggiare, talora irrimediabilmente le dita ed i particolare il primo dito: l'alluce.

 

L’alluce valgo è una deformità del 1° dito del piede e in particolare del metatarso, l’osso lungo che precede le falangi, cioè le ossa che formano lo scheletro delle dita dei piedi. La comparsa del disturbo è subdola, perché è caratterizzata da un dolore intenso, che può attenuarsi per poi ripresentarsi in seguito, mentre la deformità del dito si manifesta soltanto in una fase avanzata della malattia.

 

Sintomatologia

L’alluce valgo si annuncia inizialmente sotto forma di una piccola sporgenza infiammata circostante l’epifisi(testa)del 1° metatarso, soprattutto dopo un prolungato attrito contro la tomaia della scarpa scatenando la nota borsite.

 

L’alluce viene definito valgo, perché si deforma verso l’esterno e con la punta rivolta verso le altre dita, che scatena come conseguenza la deformazione del 1° metatarso, che diviene a sua volta sporgente e varo, cioè deformato verso l’interno. In particolare, si parla di alluce valgo quando l’angolo tra il primo e il secondo metatarso, corrispondenti appunto al primo e al secondo dito, è superiore a 8° . Questo è valutabile con una semplice radiografia fatta eseguire con il piede sottocarico.

 

In genere, all’inizio del disturbo il dolore è dovuto sia all’infiammazione dei tessuti che rivestono la sporgenza e che si trovano sotto di essa come anche la sublussazione dell’articolazione del primo dito, come conseguenza della deviazione.

 

La nuova posizione dell’articolazione costringe la persona a camminare in maniera scorretta, con il rischio di assumere posizioni sbagliate nel tentativo di non sentire il dolore. Occupando spazio nelle scarpe, inoltre, la sporgenza ossea impone l’uso di calzature comode, se non addirittura fabbricate su misura, per evitare che le altre dita si accavallino tra di loro. In più, tutta la colonna vertebrale risente della nuova situazione. La velocità con cui il disturbo peggiora dipende dalla predisposizione naturale, dal tipo di vita che si conduce e dalle scarpe che si indossano.

 

Alluce valgo lieve

Alluce valgo medio

Alluce valgo grave

 

Radiografia pre-operatoria

Radiografia post-operatoria

 

Scarpa post-chirurgica

Sede delle osteotomie per correggere l'alluce valgo

 


Prima dell'intervento             Dopo l'intervento

 

Cause

 

Alluce valgo congenito

quando la testa metatarsale,(l’ultima parte del metatarso che si articola con la base della falange) è tonda oppure possono incidere ben altri fattori:

  • Familiari: per es. il cosiddetto piede egizio (l’alluce è più lungo delle altre dita)

  • Anatomici (legati all’anatomia stessa del piede)

 

Alluce valgo acquisito

La causa principale di un alluce valgo acquisito è legata all'uso di calzature scomode, come scarpe a punta stretta con tacchi alti, perché provocano una pressione eccessiva sulle dita, che fa spostare sia l’alluce sia il mignolo verso la parte interna del piede, in questo modo, le altre dita risultano schiacciate. Queste pressioni aumentano ancora di più quando le scarpe hanno il tacco alto, perché tutto il peso del corpo si sposta automaticamente verso la parte anteriore del piede. Anche l’uso di scarpe molto rigide può impedire la naturale flessione delle dita quando si cammina, perché la muscolatura del piede si indebolisce, facilitando la comparsa di alterazioni.

NB: Più del 90% delle persone colpite sono donne, magari con un “piede egizio”.

 

Prevenzione

  • ATTENZIONE alle scarpe che si usano poiché possono provocare danni e disturbi irreversibili;

  • PODOLOGO: recarsi da un buon podologo, aiuta senz’altro a vivere meglio;

  • USARE SCARPE COMODE: tomaia in morbida pelle e con la punta del cappellotto larga, con un tacco che non superi i 4 cm .

 

Terapia chirurgica non invasiva

Sono più di 100 le tecniche chirurgiche utilizzate per correggere l’alluce valgo, il che fa ben comprendere che questa deformità non rappresenta soltanto un disagio estetico, ma un disturbo funzionale frequente e doloroso che colpisce soprattutto le donne. Tutti gli ortopedici sostengono giustamente che l’alluce valgo è da operare soltanto se provoca dolore e comunque se pregiudica in qualche modo la qualità di vita individuale e non solo per un difetto estetico.

 

Dopo l’intervento che si effettua in anestesia loco-regionale ed in regime di Day Hospital il paziente dovrà evitare di caricare a terra per le prime 24 ore (le stampelle di norma non occorrono). Il dolore è solo un ricordo grazie alle moderne tecniche ortomolecolari ed anestesiologiche di preparazione e post intervento che rendono la chirurgia un evento decisamente più sereno e tranquillo.

 

Fino alla fine del terzo mese dopo l’intervento si consiglia di evitare le elevazioni sulla punta dei piedi; guidare con la macchina automatica è possibile già dopo 10-12 gg se l’intervento è stato effettuato su di un singolo arto, altrimenti si preferisce attendere dopo il primo mese; attenersi ai controlli radiologici post-operatori e a tutto quello che verrà indicato successivamente.

 

 

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 Neuroma di Morton

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PIEDE DOLENTE? Potrebbe trattarsi di Neuroma di Morton o Sindrome di Morton.
La Sindrome di Morton, una delle cause di metatarsalgia, e' caratterizzata da una alterazione degenerativa di uno o piu' nervi intermetatarsali plantari. Tale sindrome viene considerata di tipo Canalicolare, ad eziologia multifattoriale. Il sintomo neurologico fu attribuito a TG Morton di Philadelphia, che lo descriveva come " una peculiare affezione dolorosa della quarta articolzione metatarso-falangea”
Il neuroma si presenta di norma tra le teste del terzo e del quarto metatarso ma puo' essere evidenziabile anche tra altri spazi intermetatarsali e anche bilateralmente. Spesso, e' associato a patologia retro-avampodalica (alluce valgo, piede pronato,ecc) e quasi sempre e' secondario ad uno squilibrio biomeccanico del piede ed in in alcuni casi èindicatore clinico di una condizione abiotrofica e degenerativa dei nervi periferici intermetatarsali plantari.

 

Morton's Neuroma shown in circled area.
Localizzazione del Neuroma di Morton (zona cerchiata)

 

 

Patofisiologia

Il neuroma di Morton deriva da una costellazione dei fattori relativi all'anatomia locale, le forze applicate sull’avampiede tramite la deambulazione e la calzatura indossata. L'istopatologia non è quella di un neuroma tipico (Coughlin, 1999), ma si evidenzia:


- Sclerosi dell’ endonevrio
- Ialinizzazione delle pareti dei vasi endonevriali
- Perinevrio ispessito
- Demielinizzazione.


Lo spazio intermetatarsale è di norma più stretto nel secondo e terzo arco del metatarso rispetto al quarto ed al primo, il che spiega la correlazione anatomo-funzionale con il modello clinico di presentazione (Levitsky, 1993). La struttura anatomica propria delle articolazioni tarso-metatarsali consente l'ipermobilità relativa fra il secondo ed il terzo metatarso, il che contribuisce a provocare l’irritazione meccanica del nervo. La calzatura stretta in punta può esacerbare la compressione fra le teste metatarsali e l'iperestensione delle punte in scarpe con tacco troppo alto possono comprimere eccessivamente il nervo sotto il legamento esponendolo a sforzi biomeccanici sconvenienti (Coughlin, 1999). Meno comune ma comunque associabile alla patologia dell’unita metatarsofalangea può essere la borsite da infiammazione ed il lipoma eventualmente generato dalla compressione al livello del nervo digitale comune
 

Diagnosi
La diagnosi viene fatta dopo un'accurata valutazione clinico-strumentale:

  • SINTOMATOLOGIA DOLOROSA: dal punto di vista clinico tipica è la caratteristica del dolore accusato dal paziente: la localizzazione ( in corrispondenza del terzo spazio intermetatarsale), la necessita' di togliersi le scarpe ed il relativo benessere nel camminare scalzi. I test diagnostici:
    • Il test dell'apprensione messo in evidenza da una manovra di costrizione dell'avampiede. Il test e' positivo se compare dolore.
    • Il test dell'indice si individua con l'indice il neuroma tenendo serrate le teste metatarsali. Il test e' positivo se si accusa dolore alla digito-pressione e se si ha la sensazione che qualcosa scatti sotto il dito ( Mulder's click).
 

Per confermare la diagnosi, sottoponiamo di routine i nostri pazienti ad esame ecografico comparativo dell'avampiede, con due scansioni per ogni spazio intermetatarsale. Con questa metodica e' anche possibile evidenziare neuromi di Morton asintomatici concomitanti.( vedi: La sindrome di Morton. Valutazione ecotomografica . P.Ronconi e S.Giannini, CHIR. DEL PIEDE 1992; 16:409-16).

 

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Trattamento

Evidenziata la patologia, in base alla sintomatologia dolorosa, all'associazione con altre patologie, ed in base alla grandezza del neuroma, si sceglie il trattamento. Il protocollo terapeutico prevede l’adozione di trattamenti conservativi prima della terapia chirurgica.

  • Plantari

  • Fisioterapia

  • Alcolizzazione

  • Sezione del legamento intermetatarsale per via endoscopica associata ad alcolizzazione

  • Asportazione del neuroma .

 

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Trattamento incruento

Non sempre efficace comunque la maggior parte dei  pazienti viene trattata in primo tempo con mezzi incruenti (tre infiltrazioni corticosteroidee con anestetico, a distanza una dall'altra di 20-30 giorni e cicli di fisiocinesiterapia).

 

Trattamento chirurgico

L'intervento viene eseguito in anestesia tronculare in day hospital e dura al massimo 20-30 minuti. La via di accesso  preferita è quella dorsale, con una incisione curvilinea di circa 3 cm.

L’endoscopia può essere il primo passo dell’intervento per il neuroma di Morton, cioè si conferma con l’endoscopia la presenza del neuroma e si libera dalle aderenze con i tessuti circostanti, quindi si procede a cielo aperto con un piccolo taglio (2-3 cm) sulla faccia dorsale del piede, a livello dello spazio intermetatarsale interessato (solitamente il 3°).

 

 

Una volta eseguita l’incisione  del legamento intermetatarsale si prosegue con la neurolisi per tutta la lunghezza del nervo beneficiando di una approccio mini invasivo. E’ possibile eseguire anche neurolisi per via  plantare sempre in endoscopia. Al termine dell’ intervento il paziente viene dimesso e subito dopo si può camminare con una scarpa speciale (talus) che evita di gravare sull’avampiede, il cui impiego è consigliato per circa 10 giorni.

 

 

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Il materiale scientifico presentato sul sito è indirizzato agli operatori del settore interessati alle patologie articolari. Per i pazienti le informazioni disponibili in queste pagine hanno solo un valore indicativo e non possono sostituire un parere medico.